CANTI BRIGANTI

Ci sono figure che la storia ufficiale non ci racconterebbe mai. Storie che sono diventate leggende, leggende che si sono fatte storia da tramandare oralmente. Cè tutta una letteratura minore che ha fatto la storia ufficiale e che è stata determinante per gli eventi più importanti soprattutto tra l’ottocento ed il novecento. Il fenomeno del brigantaggio fu la risposta violenta alla politica sbagliata del governo post unitario. Dopo l’unità d’Italia vi fu un rigetto nei confronti del governo da parte della povera gente del meridione che affida al canto e alla tradizione orale, la narrazione di queste storie. Al brigantaggio è legata la ancora attuale “questione meridionale”. Il repertorio dei canti e dei cunti che raccontano queste figure controverse e affascinanti, è ricco di preziose sfumature poetiche e letterarie. Il canto di Brigante se more, la fotografia di Ninco Nanco, il sorriso di Michelina Di Cesare. Eugenio Bennato affronta la tematica del brigantaggio sin dai primi passi con i Musicanova. Il disco Brigante se more, del 1981, diviene rapidamente la colonna sonora dell’epopea dei briganti del meridione: Vulesse addeventare nu brigante, Juzzella, le battaglie dei combattenti di Calabria e Basilicata. Con Carlo D’Angiò al suo fianco nella scrittura e composizione, Eugenio Bennato riscrive la storia della resistenza ai padroni Savoia, l’epopea dei “perdenti” che la narrazione dei vincitori ha sempre tenuto nascosta e silente. Il percorso prosegue oggi con le storie che Eugenio continua a scrivere, i ritmi di contrabbando che partono dal sud del mondo e risuonano nelle piazze di tutt’Italia. Carmine Crocco, Ninco Nanco, Giuseppe Musolino fino a Salvatore Giuliano ci raccontano vite borden line, per conoscere ancora meglio una faccia della storia aspra e affascinante immersa nel suono di una musica senza tempo cadenzata dal ritmo dell’ottava rima. Mario Incudine dal canto suo ripercorre invece l’epopea garibaldina, l’entusiasmo iniziale, il sogno risorgimentale tradito e la storia delle due grandi guerre che culminano nella liberazione dell’Italia dai fascisti ad opera dei partigiani. Storie di uomini, sindacalisti, soldati e padri di famiglia che hanno lottato per una Italia migliore, storie di “poeti ignoti” che hanno saputo interpretare il sentimento di una Italia che ha cambiato faccia sotto la voce è la dignità di chi ha voluto scrivere il futuro. Un concertato di cunti e ballate a due voci che riunisce l’idioma del regno delle due Sicilia. interpretato da Eugenio Bennato e Mario Incudine   con Antonio Vasta (pianoforte e fisarmonica) Ezio Lambiase (Chitarra) Sonia Totaro (Voce) Manfredi Tumminello (Chitarre e Bouzuki) Pino Ricosta (Percussioni e Basso)   Produzione: A.S.C. Production Arte Spettacolo Cultura Srl Sponda Sud srl
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via Padre Giuseppe Puglisi 3 90026 Petralia Soprana
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